Io sto con Hong Kong

Lo ha detto tu stesso, poteva scegliere vie più adatte e formali, infatti la scena esport di HS non ha nulla a che vedere con quanto dichiarato dal giocatore che ha tenuto un comportamento INAPPROPRIATO e non si discute. Ps: se avesse al contrario parlato di dittatura e di regime totalitario col piffero che si sarebbe alzato il polverone…e Blizzard avrebbe reagito allo stesso modo perché non rientra nella loro competenza essendo una semplice azienda videoludica, al contrario di tutti i prevenuti che fiutano lo scandalo apocalittico gridando vergogna, razzisti, omofobi e stupidaggini varie.

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come sempre: blizzard ->multinazionale (ma non fiscalmente e anche su questo ci sarebbe da discutere) ->far guadagno sempre e comunque.
non è una novità.
certo che attenersi ad un regime totalitario e intanto fare raccolta fondi per situazioni umane, bè io lo trovi fatto per lavarsi la coscienza ed un comportamento ipocrita.
non c’è da meravigliarsi se in tornei con dentro giocatori di certe zone (oggi hong kong domani potrebbe essere qualche nord irlandese, dopodomani potrebbe essere un israeliano) accadesse qualcosa che riguarda il mondo reale ed attuale.

No, è stata la risposta dell’azienda ad essere inappropriata, non la protesta di Blitzchung: condannando il giocatore di Hong Kong la Blizzard non si è allontanata dalla discussione politica, ma ha di fatto preso le difese di una dittatura militare, censurando e punendo un professionista la cui colpa è stata usare il suo minuto di intervista finale per denunciare un governo totalitario che cerca di mettere le mani sulla sua terra. La “giusta” reazione sarebbe stata, al limite, distanziarsi dalla dichiarazione del giocatore, non punirlo per reato d’opinione (che schifo), anche e soprattutto considerando il contesto drammatico in cui si trova la tigre asiatica.
Free Hong Kong. Passo e chiudo.

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Buona serata a tutti.
Argomento spinoso. Ho letto un bel po di roba sulla storia cinese, la storia contemporanea e i fatti attuali per tanto credo di essermi fatto un’opinione e come tale vorrei che la prendeste. La Blizzard è un’azienda che “mantiene” centinaia di famiglie e per ovvie ragioni ha dovuto prendere una posizione netta e violenta se volete. Bannare il giocatore? Puah. Licenziare i caster? Doppio Puah. Un’azienda di questo calibro avrebbe potuto uscirne con più eleganza e invece così facendo ha dato più risalto alla questione. Ho visto dei live (tipo Firebat ieri) in cui non si faceva altro che parlare di sta cosa e come sempre una parte sta col gamer e una parte con la blizzy. La questione Hong Kong è “vecchia” e storicamente credo non se ne verrà a capo facilmente. D’altro canto però il gamer ha avuto più palle che testa a fare quello che ha fatto e io approvo. In fondo il dissenso ha più impatto se da fastidio o crea scompiglio. Qui siamo abituati a dover chiedere il permesso per fare una manifestazione, è una cosa che difficilmente capiremo. Non credo che cancellerò l’account perché purtroppo mi diverte giocare ad Hs ma devo ammettere che questa storia e il nuovo evento mi hanno lasciato con l’amaro in bocca. Molto. Però condivido il modo di pensare di Rexam anche se dubito che cancellare il tuo account possa servire.

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Se è esattamente questo il tuo pensiero a riguardo, tanti cari saluti e good luck. Di certo non piangeremo il vostro addio.

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Io sono un giocatore di Starcraft, me ne sbatto della Briscola coi Goblin, amo molto alcuni dei prodotti Blizzard, ma questo non mi impedisce di essere critico verso una multinazionale che esercita la propria influenza a discapito di una minoranza in difficoltà, per leccare il culo a uno che sembra Winnie the Poo e alla sua banda di comunisti-armata-brancaleone. Ma tu sei liberissimo di pensarla come preferisci, viviamo ancora in un contesto (più o meno) democratico noi occidentali, a differenza degli sfortunati manifestanti di cui tanto biasimi il “comportamento inopportuno”. Piazza Tienanmen avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, se pensi che non possa succedere la stessa cosa ad Hong Kong non conosci la storia internazionale. Nessun rispetto per chi appoggia i violenti e i prepotenti del mondo.

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Qualche mesa fa’ Blizzard “perdonò” un giocatore che aveva barato, in pratica gli comminò qualche settimana o forse un paio di mesi di squalifica e niente più. Mano leggera quindi con un giocatore scorretto che commise un illecito ben chiaro. Quando invece una persona esprime una opinione politica contro un regime antidemocratico prende 12 mesi di squalifica, con una giustificazione fumosa. Direi che questi 2 comportamenti qualificano chiaramente l’azienda.

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Endex sono sicuro che nessuno piangerà per nessuno. Anche perché personalmente non credo che cancellerò nessun account. Mi piacciono alcuni giochi della Blizzard e continuerò a giocarci. Invece che liquidare la questione con commenti opinabili sarebbe bello sapere cosa ne pensi realmente senza che ti nascondi dietro la paura che qualcuno possa etichettarti. Fermo restando che se ti rompe/annoia questo thread puoi sempre leggere qualcos’altro.
Non cambierà mai una cippa si sa. Il grande schiaccerà sempre il piccolo ma mi piace pensare che occasioni come questo thread possano anche solo smuovere l’interesse di qualcuno ad approfondire la questione punto. A ognuno il suo

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Forse non vi rendete conto dell’importanza che può avere un gesto del genere, vorrei ricordarvi Tommie Smith e John Carlos.
Io credo che il punto focale sia accettare con la benda sugli occhi, protestare o continuare a giocare in silenzio ma ben sapendo cosa sta succedendo e cosa stiamo avvallando, se la libertà o l’ipocrisia.
Solo perchè oggi diamo per scontate molte cose, non vuole dire che ci siano realtà che questi diritti ancora sono in discussione, o che non ci sia stato nessuno prima di noi a lottare per darci ciò che abbiamo oggi
Personalmente ho odiato alcuni commenti, il solito invitare ad andarsene come se tutti fossero dei pirla, e sopratutto il “ti stai togliendo solo un passatempo”, si potrà essere d’accordo o meno col gesto ma non si può sminuire in un banale “danneggio solo me stesso”, parlare cosi vuol dire sputare in faccia a tutte le persone che nel corso della nostra storia, hanno anteposto tempo libero, lavoro, vizi e comodità in qualcosa che loro vedevano come giusto per i diritti umani, le voci singole non contano ma come dice un proverbio, è facile spezzare un ramoscello, ma viene quasi impossibile spezzare un intero fascio di ramoscelli.
Quindi volete continuare a giocare? benissimo ma non osate sminuire un gesto perchè il vostro pensiero è un’altro.
Molti di voi saranno contro, benissimo nessuno obbliga, molti saranno a favore? perfetto, allora si rispetti ciò che pensano.
Non sopporto vedere argomentazioni di bassa lega per sminuire il pensiero altrui, argomentate da persone serie ed evitate di trattare le persone come pezze da piedi.
P.S. Trovo vergognoso ciò che è successo, sopratutto da una società che spesso ha mosso occhiolini a minoranze in termini di diritti civili e umani, questa è ipocrisia.
Forse spesso ci si dimentica che oggi diamo per scontanti moltissimi diritti, diritti in cui persone hanno lottato per poterceli fare avere, e che ci sono realtà che questi diritti possono solo sognarli

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Esprimo la mia umile ( e magari sbagliata) opinione:
Non me ne frega nulla di tutta questa storia.
Se dovessi entrare nello specifico penso che Blizzard non è Amnesty International, quindi da Azienda che fattura deve restare neutrale rispetto alle idee politiche ed ha fatto benissimo a sospendere il giocatore e punire i commentatori che, per me, sono stati imbarazzanti dal punto di vista professionale.
Se poi vogliamo fare i moralisti, ricordo che anche Amazon non gode buona fama per quanto riguarda i ritmi con cui fa lavorare i propri dipendenti, ma tutti quelli che spendono qualche soldo su HS guarda un po’ usano gli amazon coins e milioni di persone ( anche tra quelli che si scandalizzano vedendo i reportage denucia) continuano ad usare la piattaforma per fare acquisti…

Inutile e puerile scoprirsi moralisti solo ora… poi se il gioco vi ha annoiato disinstallatelo pure, ma non usiamo motivazioni assurde per giustificare il gesto.
Vorrei vedere se chi ha disinstallato con la scusa del titolo va ancora a fare la spesa nel negozietto sotto casa “perché le grandi catene di supermercati uccidono i piccoli rivenditori”… anche quello se vogliamo è un problema umanitario, e se mi dite che non centra niente vi ricordo che anche politica ed e-sport dovrebbero essere due cose separate.

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Li si sta parlando di diritti sui lavoratori, con contratti accettati dai dipendenti, cosi come deliveroo, glovo e tanti altri, semmai li la decisione dovrebbe essere governativa/sindacalista e non certo per protesta di parti terze, Amazon per quanto si possa parlare male, lavora dentro le proprie possibilità.
Poi ripeto, si vuole sminuire una battaglia per i diritti civili con “moralisti” e quant’altro, benissimo, ma l’importante è essere consci di cosa si sta avvallando

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A leggere questo commento mi pento di aver sminuito all’inizio il comportamento in sé…
Detto questo sono comunque convinto di quanto ho detto (escluso la parte paladino della giustizia ecc…), Il mio non voleva essere un atteggiamento del tipo “cazzo fate ad andare contro la cina viva Lenin e il comunismo”, ma voleva essere più una cosa per sensibilizzare quelli che protestano in questo modo cancellando il proprio account o danneggiando un’azienda per azioni decise dai vertici.
Ipotiziamo che tutti da domani smettiamo di giocare per sempre ai giochi blizzard, cosa succederebbe?
La blizzard smetterebbe di esistere tra mille virgolette e dovrebbero mandare a casa migliaia e migliaia di persone.
Questo sacrificio è utile ad aiutare la popolazione hong konghiana?
Ni, cioè potrebbe dare delle perdite, ma visto che il mercato della cina non dipende interamente dalla blizzard, potrebbe anche non cambiare molto.
Anche se semplificando tanto, è qui che prendi la tua decisione, te la senti di rischiare di far licenziare tot persone per un ipotetico cambiamento all’interno di una diatriba esterna alla suddetta azienda?

È da poco uscita l’opinione di kibler al momento e io non posso essere più che d’accordo con quanto detto da lui.
In sostanza è riuscito a tenersi imparziale e allo stesso tempo dare la propria solidarietà al popolo di hong kong, ma comunque descrivendo eccessive le misure prese contro il giocatore cinese (anche se io l’unica cosa che avrei fatto sarebbe stata dargli il premio accumulato in stagione, quello sì che l’ho trovato scorretto) e mettendosi da parte dal fare di nuovo il caster fino a che non si sarà risolta tale situazione.
Vi lascio il link qui sotto.

È quello che stavo facendo capire a quei tali che spiattellano ovunque lo slogan “disintalla HS” e proteste varie…io quando vedo ipocrisia a tal livello perdo davvero le staffe perché è lo specchio di una parte di società malata, alienata e mossa dal moralismo disinteressato…la realtà invece è che Blizzard ha agito in maniera professionale e rigorosa ma costoro ne vedono solo un atto sminutivo della rivendicazione politica (cosa di cui appunto nessuno di loro se ne sbatte una mazza, ma l’importante è infangare l’azienda a tutti i costi).

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Potrei ribattere allora che l’argomento di questa discussione dovrebbe essere di competenza della politica internazionale. Danneggiare ed insultare un’azienda che si occupa di tutt’altro, e lavora seguendo le regole interne dei vari Paesi, non è (per me) la giusta forma di protesta.

Detto ciò ho espresso la mia opinione, chiunque leggerà avrà modo di farsene una propria, quindi per me il discorso finisce qui perché altrimenti entriamo in un loop infinito.

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Beh però alla fine tra io che disinstallo e Kibler che molla il proprio ruolo come caster perchè in disaccordo con l’azienda Blizz, non vedo molta differenza.
Kibler di fatto da una parte si toglie e si dissocia, ma dall’altra parla del rispetto del contratto su cui non do il minimo torto, Chung sapeva a cosa andava incontro.

Si perfettamente, ma nulla vieta alle persone di parlarne e agire, ci sono proteste contro Amazon, come le altre aziende dette fin’ora, è normale essere in disaccordo e battersi per ciò che si ritiene giusto, non lo si è, si continua la propria vita, si dibatte se si vuole perchè è sacrosanto, ma non si sminuisce il gesto o le persone che lo perpetruano.

Fidati che prima di arrivare a queste soluzioni drastiche, con fallimenti e quant’altro, salta il direttivo, tralasciando il fatto che in realtà sia già con le pezze al… per le proprie scelte ma questa è un’altra storia.

Aggiungo, che le persone che negli anni hanno manifestato per i diritti degli operai ecc ecc, avevano anche loro famiglie, e non vi erano solo operai, boicottare qualcosa da un grosso messaggio e aiuta a cambiare cose che altrimenti sarebberò immutabili, ad oggi godiamo di questi diritti e libertà proprio perchè ci sono persone che hanno detto no, e non solo un semplice sguardo di disapprovazione.
Poi se non si è daccordo e si è liberissimo di farlo ben venga, ma non posso leggere passaggi da “il mio passatempo” a “devono mangiare”… a Hong Kong voglio vivere in libertà… vale meno?

Mi dispiace (chiamatemi egoista), ma pur disapprovando il comportamento della blizzard in questa faccenda, non voglio abbandonare il mio account.
Dubito comunque che un azione del genere possa avere qualche tipo d’effetto (dovreste essere tantissimi). Trovo comunque importante affrontare questo evento ed esprimere la propria disapprovazione sui social.

per il resto quoto Desperados in tutto e per tutto

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Avevo seguito la discussione e pensavo di astenermi nell’esprimere la mia opinione in quanto è un argomento delicato, ma visto che le argomentazioni da voi esposte sono interessanti e lucide (qualcuno ha spruzzato uno spray anti-troll?) dirò volentieri la mia.
Trovo davvero irritante l’ipocrisia emersa in tutta sta storia. Chi può ritenere giusto l’atteggiamento della Cina? Chi può difendere un’oppressione? Nessuno. Il pro-player ha detto: io sto con gli oppressi, sto con chi soffre. Ma in che circostanze le ha dette? Su quale palco mediatico? Su quello offerto da un’azienda. Quello che ha detto può avere gravi ripercussioni economiche per quell’azienda? Chi se ne frega, perché ho detto una cosa corretta che va sopra ad ogni cosa, sopra ogni regola e quindi la moralità scavalca ogni principio. Benissimo, allora non usiamo più internet, altro che togliere account, perché
i server emettono co2.
Certo che quel pro-player può dire la sua ma ci vuole anche cervello, ca…o, nel dirlo. Adesso che si fa? Blizzy brutta e cattiva e giocatore vittima e paladino? Balle. Assieme alla libertà esiste anche la responsabilità, ma fa scomodo ricordarlo sembra.

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Per quello dicevo tra mille virgolette, ma tu te la sentiresti di danneggiare così tanto delle persone per attaccare la presa di posizione di un piccolo gruppo di persone che hanno preso questa decisione?
È anche una questione di responsabilità infondo.

Premettendo che non voglio lasciare nessuno nella sofferenza, secondo le ultime notizie già molti dipendenti Blizz hanno iniziato le proteste, coprendo persino la statua con “every voice matters” all’ingresso, quindi forse bisognerebbe anche chiedersi quale che sia il loro stesso volere

Secondo me state mancando il punto. La Blizzard non è uguale ai suoi lavoratori e viceversa. Tutti noi viviamo in una democrazia , cosí come i dipendenti blizzard. Io sono sicuro che tutti coloro che lavorano per questa società siano d’accordo nel sostenere la democrazia ad hong kong. Tuttavia , come vi sentireste a perdere lavoro e stabilità per via di un tizio che ha , anche se giustamente , esposto un idea che vi fa perdere tutto quello che avete? Nessuno di noi sarebbe contento, ve lo dico io. La Blizzard , come società deve mantenere i suoi interessi economici , ma è implicito che il 95% degli occidentali (e dei dipendenti blizzard) sia dalla parte di hong kong. Non è una questione di sottomissione o altro ,ma una difesa dei propri dipendenti e interessi economici. La questione è molto piú grande di una semplice società videoludica. Bisogna essere pragmatici e salvare le apparenze in una questione cosí spinosa.