Un'ultima bevuta

“Cosa ti porto?” ti chiede subito il Locandiere.

Ti sei avvicinato al bancone, attraversando le assi di legno leggermente scricchiolanti del pavimento, il profumo della birra, il vociare degli altri ospiti. Il tuo posto preferito è sempre stato quello vicino al focolare, ma oggi non sei venuto per metterti comodo, nonostante la tormenta che hai dovuto attraversare per arrivare fin qui ti abbia sfiancato. È diventata più violenta, nel corso degli anni. Eri solito affrontarla senza nemmeno chinare la testa, magari scivolando un po’ durante il cammino, eppure non ti ha mai dato troppo fastidio. Col passare del tempo, però, hai fatto sempre più fatica, e ti sei trovato più volte a chiederti se davvero ne valesse la pena. E ogni volta che lo facevi, l’atmosfera della Locanda ti tornava alla mente e non potevi fare a meno di sorridere e andare avanti, nonostante i tuoi passi affondassero pesanti sempre più nella neve e i tuoi abiti si facessero sempre più zuppi. Il calore di quel luogo ti ripagava di tutto.

“Dammi il solito” rispondi al Locandiere, mentre tiri fuori con noncuranza una penna, una boccetta d’inchiostro e una lunga pergamena bruciacchiata da sotto il mantello. Lui ti squadra per qualche secondo, un po’ accigliato. Da sotto tutti quei mantelli e sciarpe che ti sei messo addosso la tua voce è molto soffocata ed è quasi impossibile scorgere anche un solo accenno del tuo viso. Non sai dire nemmeno tu se in quella frase hai messo della speranza o della sfida nel volerti far riconoscere. Cominci anche a chiederti se sia stata una buona idea tornare.

Volti lo sguardo, fingendo di concentrare la tua attenzione su due tipi che, con aria annoiata, fissano una carta da gioco sospesa sopra di loro, aspettando decida finalmente di poggiarsi sul tavolo. Poi intingi la penna e cominci a scrivere, mentre i ricordi fluiscono nella tua mente.

La Locanda era quel posto in cui tornavi sempre dopo aver decimato orde su orde di demoni che sembrava non facessero altro che tornare in continuazione dalla morte; in cui potevi riposarti quando eri stanco di dover gestire intere truppe di soldati provenienti dalle profondità dello spazio che non avevano alcuna voglia di andare d’accordo l’una con l’altra. C’era sempre qualcosa di nuovo da fare, qualcuno con cui chiacchierare e giocare, e il Locandiere non faceva altro che sfornare nuovi menù e e costruire nuove stanze per le attività più disparate. Spesso ti chiedevi se non stesse facendo troppe cose in una volta e troppo in fretta, ma il più delle volte ti rendevi conto che riusciva a gestire il tutto, non in maniera perfetta, ma con sufficiente maestria da farti apprezzare il risultato finale. Certo, questo creava sempre una gran confusione all’interno, specialmente i primi giorni in cui gli ospiti cercavano di accomodarsi alla nuova normalità, ma era qui che entravi in gioco tu.

Ti è sempre piaciuto aiutare gli altri, e col passare del tempo, quando l’imbarazzo e la goffaggine erano ormai passati, hai imparato a capire il funzionamento dietro quasi tutto quello che succedeva all’interno della Locanda. E, quando non riuscivi con le tue sole forze, a leggere i vari appunti nei progetti che il Locandiere aveva lasciato qui e là nei posti più disparati. Non è mai stato un tipo ordinato e i suoi aiutanti ufficiali, per quanto per tua esperienza fossero sempre stati incredibilmente efficienti e cordiali, non riuscivano comunque a gestire l’intero carico di ospiti che ogni giorno si riversava all’interno. Anche gli aiutanti avevano bisogno di aiuto. Tu non sei mai stato un loro membro ufficiale, eppure un piccolo gruppetto di avventori aveva imparato a venire direttamente da te quando aveva qualche domanda da fare. Ti faceva stare bene e apprezzavi la loro fiducia e loro sembravano apprezzare te.

È vero, non sei stato sempre il massimo dell’efficienza. Forse qualche volta il tuo ardore ti ha fatto rispondere in una maniera che, col senno di adesso, avresti evitato. Forse in alcuni casi sei stato addirittura troppo zelante, risultando fastidioso. Non sei stato perfetto, te ne rendi conto, ma sai anche che tutto quello che hai fatto lo hai fatto perché ci credevi davvero e cercavi di dare il meglio. Alla fine, pensi sia questo che conta, e anche gli errori, nel lungo termine, sono serviti per imparare.

Fai una pausa, contemplando ciò che hai scritto. Forse è troppo personale, sei quasi tentato di cancellare questa parte. Il fatto è che è un po’ difficile concentrarsi con tutto questo schiamazzo.

La Locanda non è cambiata affatto dall’ultima volta che sei stato qui, eppure, allo stesso tempo, è completamente diversa.

La maggior parte degli avventori stanno ancora facendo il solito gioco della scala, facendo a gara a chi sarà la leggenda che riuscirà a salire in cima più velocemente. C’è chi si arrampica saltando interi pioli, chi se la prende con un po’ più di calma. C’è chi ha qualche difficoltà e continua a fare su e giù e chi, stanco, prova con tutte le sue forze a darsi lo sprint finale verso la vetta prima dell’ultimo giorno disponibile.

Dalla sala accanto proviene un gran frastuono e con la coda dell’occhio vedi interi battaglioni che si sfidano comprando e spostando in maniera frenetica qui e là sul tabellone decine e decine di piccole figurine, alcune incredibilmente brillanti. Tutti si azzuffano per accaparrarsi per primi quelle migliori, ed è difficile seguirne con precisione i movimenti fulminei dei vari scambi.

Ricordi che una volta c’era anche chi si sfidava a duello, ma non è mai stata una moda così diffusa e ti è giunta voce tra poco non si potrà più fare. Evidentemente la gente preferisce ancora una rissa vecchio stile, checché se ne dica.

Mentre continui a scrivere, un cavaliere in armatura sgargiante ti si siede accanto. Non lo conosci, ma è bello vedere arrivino ancora facce nuove a visitare questo posto. Hai riconosciuto qualcuno mentre ti avvicinavi al bancone, ma non sai per loro è stato lo stesso. Va bene così, il tempo passa e le strade si dividono.

Preso dalla nostalgia, non puoi fare a meno di voltarti verso il focolare. Su un lato, proprio vicino la poltrona dov’eri solito sederti, scorgi la vecchia bacheca su cui ricordi eri solito passare la maggior parte del tempo, in cerca delle ultime notizie e chiacchiere. Molto tempo fa lì vi erano appesi annunci di grandiosi tornei che promettevano molta più fama e gloria di quanto non ne donassero realmente, ma la partecipazione era comunque molta e alla fine tutti stavano al gioco. Con un po’ di orgoglio, ricordi anche che i resoconti di alcuni di quei tornei portavano la tua firma, anche se potresti o meno aver esagerato riportandone i particolari. Non ti penti di nulla.

Adesso la bacheca è molta spoglia e i pochi annunci fissati risaltano tra uno scarabocchio e una macchia. Incredibilmente alcuni di quei fogli scritti ti risultano familiari, anche se ormai ingialliti dal tempo. Sono rimasti perfino i pappagalli che per qualche strano motivo avevano deciso di fare il nido qui, nonostante si lamentassero sempre del frastuono e della qualità del cibo. Sono rimasti, nonostante tutto.

Ripensi a quando invece sei andato via tu. È stata una cosa improvvisa, un po’ fredda (il che è ironico per uno come te), ma avevi impegni impossibili da ignorare. Ti sei lasciato tutto alle spalle. E quando ne hai avuto l’occasione, non sei ritornato. Il peso del tempo si è fatto sentire. Non hai più avuto la forza di affrontare le varie sferzate della tempesta, sempre più distruttive e difficili da attraversare. Una volta fuori da quel turbinio di neve ti sei reso conto che vi erano molti altri posti da esplorare. Altre Locande da visitare.

Ma ciò non significa tu abbia mai dimenticato questa, o che ti abbia lasciato un cattivo ricordo, anzi.

Proprio per questo oggi hai deciso di tornare.

Perché oggi è un giorno speciale e va festeggiato come si deve, al di là di tutto quello che è stato o che succederà d’ora in poi.

Il Locandiere è tornato. Pensare che non lo avevi nemmeno visto allontanarsi.

Rimani a fissare il boccale che ti ha portato, sorpreso. Il legno del manico ha degli evidenti segni di bruciatura. E al suo interno c’è del latte caldo.

“Il solito” ti dice, con un sorriso furbo da sotto la folta barba.

Sorridi anche tu, da sotto il tuo ignifugo travestimento. Anche per il fatto che hai finalmente completato la pergamena contenente il tuo saluto alla Locanda. Tra poco andrai ad appenderlo alla bacheca.

Prima però, ti godi un’ultima bevuta.

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Grazie a tutti coloro che hanno voluto leggere questo mio piccolo regalo per il decimo anniversario.
Mi piacerebbe questo thread potesse diventare una piccola discussione/rimpatriata in cui condividere i nostri ricordi sul gioco, quindi sentitevi liberi di scrivere ciò che volete, se lo desiderate.

Che giochiate ancora o meno (e che vi ricordiate di me o meno), sappiate che mi fa piacere rivedervi tutti.

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È bello vederti un’altra volta su questi lidi, avevo accolto la tua partenza con malinconia ma anche l’accettazione che fosse terminata una stagione per Hearthstone in Italia.

Alziamo il calice tutti insieme in memoria dei ricordi costruiti insieme! :beers:

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Eitchbí spettacolare!
Se penso a tutte le volte che abbiamo discusso in maniera divertente qui sopra, con Ron, vens e gli altri o le controtrollate ai troll, mi sale il momento amarcord… oppure le partite strane disputate su hs …
Che spettacolo…

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E bravo Eitchbi che ci fa scendere la lacrimuccia!

Nonostante sia ancora un giocante, non aprivo queste pagine da diversi anni. Ammetto che, al di là dei reali contenuti delle discussioni, la cosa più bella raccolta qui sono stati i rapporti instaurati con tanti dei suoi ospiti: alcuni persi negli anni, altri con cui ancora sono in contatto.

Una pagina di giovinezza a cui, tutto sommato, tengo molto e per la quale sono grato ad HS.

Auguri buon vecchio forum, auguri HS, auguri hearthstoniani tutti per i nostri 10 anni.

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Mannaggia a te HB, mi hai fatto tornare qui con la lacrimuccia… Ti denunzio alle autorità competenti! (Prima devo capire quali sono, scappa finché puoi)

Ho smesso di giocare per varie questioni che per brevità chiamerò “ahi ahi la vita” ma girando un po’ per il forum questa mattina ho riconosciuto diversi nick e mi ha fatto tanto piacere ritrovarli qui.

Se dovessi fare l’elenco dei ricordi dal 2014 non finirei più ma le discussioni in cui si tentava di spiegare che non è così strano avere una carta specifica in doppia copia nel mazzo entro il secondo turno, i post di studio delle nuove carte, i post in cui ci si vantava delle sbustate e le controtrollate ai troll come le chiama trebbolo erano almeno metà del divertimento!

Nonostante tutti i difetti che si possono trovare a questo gioco, mi ha divertito molto e permesso di incontrare virtualmente tante persone.
Alcune di queste riesco ancora a sentirle dopo tutto questo tempo anche grazie a te HB!

Basta, fatemi smettere… Buon gioco a tutti e buona vita!

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salve gente, che bello rivederci qui tutti insieme. C’è stato un tempo in cui io personalmente passavo più tempo qui sul forum che su Hearthstone, ed è quel periodo che oggi voglio ricordare. C’era tanto via vai qui con tante proposte tornei ecc… che ho letto anche nel tuo racconto. Un periodo dove qui mi sentivo a casa ed è bello riportarlo alla memoria.

solo io ho interpretato questa frase pensando alla bacheca di questo forum e i pappagalli sarebbero le persone che si lamentano del gioco e fanno fiumi di tread sempre uguali xD
tutti se ne sono andati, loro sono rimasti a lamentarsi hahahha

Ottima idea Heartblow, sei tornato su HS ora però non andartene di nuovo, resta con noi, ci si vede in game. Anche se giochiamo sempre più di rado, una partitina al mese non ce la leva nessuno. Buon gioco e buona vita gente!

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Un poco di malinconia per il forum dei tempi che furono, pieno di gente valida e ragionevole e con discussioni sempre nuove e dove messaggio dopo messaggio lo stesso diventava quasi una seconda piccola casa sempre accogliente.
Oggi sono rimasti i muri il tetto è crollato e il camino è freddo e gli avventori sono andati via quasi tutti.
I pappagalli quelli no sono rimasti, e ne sono arrivati addirittura di nuovi e tra le sale ormai si sente solo la loro voce.
Triste davvero.

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No vabbeh, indimenticabile. :cry:

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l’elementale del fuoco è tornato e la locanda è già un posto più caldo ed accogliente!

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