I problemi della storia di wow

Sera a tutti!

Oggi pomeriggio stavo discutendo con amici riguardo alla crisi della Disney e dei suoi franchise (Star Wars in primis) e siamo stati tutti quanti concordi nel fatto che la politicizzazione forzata degli ultimi prodotti a favore della cultura woke sia la causa di questa crisi.

Vi lascio un articolo molto approfondito che secondo me merita una lettura senza pregiudizi.

http s://www.linkiesta.it/2023/12/disney-flop-film-marvel-classici/
(uff non posso più mettere i link).

Questa cosa secondo me si è vista molto bene anche su Warcraft. Da BfA critico ferocemente la storia e, a ben guardare, è da BfA che siamo sommersi da una storia che ha come indiscusse protagoniste delle donne che, sostanzialmente dal nulla e all’improvviso, assurgono a divinità.

Sylvanas è paradigmatica: il suo personaggio è stato completamente riscritto, andando contro tutto ciò che anni di storia testimoniavano per avere una donna come copertina. Poi Jaina, Tyrande (Malfurion è stato tolto di giro perché non sanno più cosa farci ed è portatore del cromosoma Y invece che l’X).

A Shadowlands abbiamo avuto un personaggio venuto dal nulla - Pelagos - che è diventato Arbiter perché… nella sua vita terrena era una donna e nell’aldilà è diventato uomo.

A Dragonflight tutto ruota attorno ad altre tre donne: Raszageth, primo boss dell’espansione, Vyranoth che si ravvede e Alexstratza che per l’occasione ha avuto un restyle più… inclusivo.

La storia stessa è diventata, se possibile, ancora più infantile, noiosa perché deve per forza essere politicamente corretta.

Non credo che temi come uguaglianza, identità di genere, attenzione alle minoranze debbano essere messi a forza in un medium di intrattenimento. Quello che a me personalmente dà fastidio - e che reputo causa principale dello sfascio della storia di wow delle ultime 3 espansioni - è il voler snaturare un gioco di guerra, di odio razziale sull’altare della cultura woke di americana importazione.

E la crisi del gioco è stata anche certificata dal fatto che sempre meno giocatori lo giocano e lo seguono.

Di più: non si può secondo me promuovere un clima di tolleranza in un gioco in cui i nuovi giocatori sono abbandonati a loro stessi in un’esperienza di gioco disarmante che non riesce né a fidelizzarli né ad appassionarli a una storia che di fatto non c’è perché tutto deve andare per forza bene.

Spero che con la prossima espansione si torni a un clima molto più realistico ma, al tempo stesso, l’attenzione al singolo venga mantenuta in una gestione molto più sana della comunità dei giocatori.

Credo che noi giocatori - io sicuramente - abbiamo voglia di altro rispetto a ciò che Blizzard ci ha proposto negli ultimi anni e questo scollamento tra pubblico e industria dell’intrattenimento si stia sperimentando ovunque.

Volevo condividere con chi legge questo forum questa cosa. Mi scuso se mi sono dilungato ^^