Lore di Karazhan?

Sì fai benissimo! È molto interessante vedere i due punti di vista diversi, quello dell’orda e dell’alleanza.

Giusto una curiosità: da questo messaggio mi pare di capire che tu abbia giocato a WC3 quando è uscito, come mai hai cominciato wow solo ora?

Eh questo mi manca ancora! Ho intenzione di leggerli tutti i libri che ci sono :grin:

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Ciao e grazie del pensiero. Ma era scritto in senso ironico. Secondo me, vista la storia, il flagello che è entrato in Azeroth per colpa di Azshara e degli alti elfi , i druidi night elf nell’emerald dream per riparare il mondo di Azeroth ecc ecc, è stato un errore il mago night elf.
Ad ogni modo grazie ancora :hugs:

@Humlus
Permettimi ma il mago Night Elf non è così errato come può sembrare a prima vista.
Proprio a riguardo, per rispondere anche alla domanda che mi hai fatto qualche post indietro, ti consiglio come libri la trilogia della guerra degli antichi (presente in italiano) che sicuramente ti fornirà una serie di dettagli in più sul popolo dei Kaldorei quando era ancora tutto unificato e di quanto fosse già al tempo radicato nella loro vita di tutti i giorni l’uso della magia arcana.

I maghi Night Elf attuali non fanno parte di coloro che seguirono Malfurion dopo l’esilio degli Alti Elfi, ma sono coloro che abitavano l’antica città di Eldre’thalas (Dire Maul) famosa per essere il luogo ove venivano custoditi i più preziosi segreti arcani della regina Azshara.
Questo, ormai esiguo, gruppo di Night Elf (un tempo Highborne ed in seguito conosciuti come Shen’dralar) non è stato mai benvoluto da coloro che noi abbiamo avuto modo di interpretare e conoscere su WC3 e WoW, proprio per i motivi di cui parlavi… ma la radice è sempre la stessa.
Però anche questo è un discorso piuttosto lungo, pieno di considerazioni e che meriterebbe un topic tutto suo…

Ora che ci penso, forse trovi qualcosa anche in “cuore di lupo”… Non vorrei ricordare male visto che l’ho letto diversi anni orsono. :sweat_smile:

@Arcalimo
Fai BENISSIMO a prenderti tutto il tempo che ti serve, il gioco è intrattenimento non una corsa sfrenata al completamento (???) di tutto ciò che viene messo a disposizione. Approvo pienamente anche il discorso di fare esperienza nella fazione opposta… Di solito la storia è simile ma è molto interessante vedere alcuni particolari specifici che giocando solo da un lato non sono possibili da apprezzare.:+1::+1:

WoW Classic dopo WC3 sia che tu abbia già giocato all’RTS che stia semplicemente “rinfrescando la memoria”, è certamente il percorso migliore che tu possa intraprendere… Ma io su queste cose tendo ad essere un filo esagerato :grin:

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Quando uscì, il pc che avevo non possedeva i requisiti necessari per WOW, tempo dopo cambiai computer e avrei anche potuto giocarci ma non lo feci per timore. Vedere tanta gente passarci così tanto tempo dietro a costo di disdire i propri impegni… io poi che sono così appassionato di certe cose, avevo paura che mi creasse una sorta di dipendenza. È come con i Baiocchi, non li compro per colazione perché se apro il sacchetto (vale anche per quello con i pacchettini da 6) lo mangio tutto. Conosco i miei limiti :sweat_smile:

Poi nel corso degli anni per un po’ proprio non ho giocato ad alcun videogame. Ma lo scorso dicembre, complice il fatto che ho aperto un piccolo gruppo di lettura su Goodreads (tipo anobii ma molto più fico e ci sono un sacco di italiani) a tema fantasy, mi sono riavvicinato a Warcraft. All’inizio ho ripreso in mano il mio account di Hearthstone, completando le avventure passate che mi ero perso. Quando volevo saperne di più sul personaggio di una determinata carta o dell’ambientazione, spesso le info che trovavo in rete si ricollegavano a qualche evento o fatto di World of Warcraft… beh, a quel punto ho voluto fare la prova gratuita fino al livello 20 e mi sono invasato subito :grin:

Però adesso è diverso posso/devo giocarlo con moderazione per forza di cose, a 35 anni tra il lavoro e tutto quanto il resto… quindi è un hobby che, ora, accolgo ben volentieri (e mi spiace che nel corso degli anni ho perso di vista tutti quelli che ci giocavano, avrei potuto farmi dare qualche dritta :stuck_out_tongue_closed_eyes:).

Coi Baiocchi invece proprio non ce la faccio, quindi me li concedo solo di tanto in tanto :yum:

Leggere tutti i libri che ci sono è una cosa che voglio provare a fare anch’io (o perirò nel tentativo :laughing:) ma so già che sarà parecchio difficile perché in ita (in inglese mi ci vorrebbe troppo tempo, ed è un vero peccato perché i volumi sono disponibilissimi a differenza di quelli nel Bel Paese), al momento per le letture in lingua oltre i fumetti non vado. A tal proposito, presumo di sì ma, hai già notato la sezione fumetti di qui, ce ne sono alcuni scaricabili (ci sono pure dei racconti e i bg dei personaggi): https://worldofwarcraft.com/it-it/story#tab=comics

P.S.
Questo invece l’ho preso su amazon in eng… mi ispirava troppo :star_struck:
https://i.imgur.com/3AEom71.jpg


@Hulmus: Sorry non l’avevo capito :sweat_smile:


@Ainaglar: Grazie per le ulteriori info, sempre interessanti :slightly_smiling_face:
Ormai ti immagino così :smile:
https://i.imgur.com/U9C7rHf.jpg

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Quando wow è uscito era qualcosa di assolutamente nuovo per la maggior parte dei videogiocatori. Sì, esistevano mmo come Everquest, il capostipite dei themepark mmo, però erano più che altro dedicati a una nicchia ristretta di persone, dal momento che dal punto di vista del gameplay erano piuttosto spietati.
Per quanto riguarda wow, era nato con l’intento di essere un’avventura più tranquilla e casual rispetto agli altri videogiochi simili in circolazione, per cui sempre più persone che non avevano mai provato un mmo ne sono rimasti incantati.

L’importante è cercare sempre di moderarsi con queste cose!

Capisco perfettamente XD

Sembra molto interessante! La maledizione dei worgen è un altro di quegli argomenti di cui so ancora poco t.t

Di fumetti avevo acquistato qualche anno fa a “The Sunwell Trilogy”. Mi è piaciuta molto! L’unica critica che faccio all’autore è la rappresentazione di Silvermoon: non l’ha disegnata nemmeno simile a come è in gioco…

Per quanto riguarda i libri i miei preferiti sono “Arthas, l’ascesa del Re dei lich” e la “Notte del Drago”. Ho anche apprezzato “Illidan” di William King: descrive in maniera minuziosa e accurata i piani di Illidan ai tempi di The Burning Crusade.

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“Sunwell” e anche “Leggende” non mi hanno convinto particolarmente come fumetti… per quanto riguarda i romanzi ne ho letti alcuni in modo sparso in passato e “Arthas: L’ascesa del re dei Lich” era anche il mio preferito :wink:
Sono riuscito a recuperare il commento kilometrico che ne feci al tempo :grin:

Per il primo centinaio abbondante di pagine non succede praticamente nulla, assistiamo semplicemente alla crescita di Arthas Menethil da principino imberbe e impacciato a fiero principe condottiero, nonché alla girandola di personaggi che (chi più chi meno) hanno preso parte alla sua vita:
Uther Lightbringer, a capo dei paladini dell’ordine della Mano d’Argento, il più devoto (e bacchettone) dei servitori della Luce;
Muradin Bronzebeard, primo vero addestratore nell’arte delle armi per il giovane principe e, si scoprirà in seguito, membro della Lega degli Esploratori (un’organizzazione che si occupa del reperimento di antichi manufatti dotati di potere… tipo Frostmourne appunto);
Jaina Proudmoore, affascinante apprendista maga di cui il nostro protagonista si invaghisce;
E molti altri ancora, Thrall orco addestrato e campione dell’arena, il potente mago Antonidas, re Terenas padre di Arthas… menzione speciale merita il destriero chiamato Invincibile che a causa della superficialità del principe nel compiere un salto avventato perde la vita (il senso di colpa non lo abbandonerà per molto tempo a venire).
Questa prima parte comunque non è stata affatto pesante, anzi si lascia leggere volentieri e consente di aver ben presente i personaggi e i forti vincoli che li tengono legati: amicizia, fede, dovere, amore… facendo così il pieno di affetto e simpatia nei loro confronti gli eventi a seguire avranno un impatto ancor più incisivo. Trascurata invece la parte descrittiva “fisica” (l’aspetto di questi qui è ormai arcinoto e pure la scrittrice pare darlo per risaputo) ma nulla viene lasciato al caso quando si tratta della personalità degli stessi.
Gli anni sono passati, il re è invecchiato, Jaina è ormai una potente maga, Thrall è fuggito e un profeta errante che ha l’abitudine di trasformarsi in corvo cerca inutilmente di mettere in guardia tutti quanti in merito ad un imminente pericolo. Arthas ormai è a tutti gli effetti un paladino, con tanto di spallacci e martello ma il nemico che si trova ad affrontare è più terribile e subdolo di quanto avrebbe mai potuto immaginare. La piaga del Flagello si abbatte sui villaggi di Lordaeron, persone uccise che tornano come non morti per combattere ex-amici, ex-familiari, quella che insomma una volta era la loro gente. La contaminazione del grano ha diffuso in modo rapido questo morbo dato che non si è riusciti a circoscrivere il problema prima che il pane prodotto fosse distribuito, mangiato… con Kel’Thuzad, uomo bandito in passato per i suoi esperimenti di negromanzia, a farsi beffe di loro.
La situazione disperata porta Arthas ad una decisione drastica, una scelta che reciderà per sempre il suo legame con Jaina, la sua compagna d’avventure (in tutti i sensi)… e con Uther, il più fedele dei paladini… il principe, forte della propria autorità, comanda lo sterminio di interi villaggi per contenere il morbo e preservare il resto della popolazione, accusando di tradimento e codardia chi non si aggrega a questa consapevolmente disonorevole ma necessaria “impresa”. Accecato dall’odio per Mal’Ganis il demone fautore di tutto, Arthas parte al suo inseguimento, lo seguirebbe persino in capo al mondo per compiere la propria vendetta. Questo proposito lo porta ad intraprendere una strada che affievolisce sempre più la Luce del paladino che era.
Grazie a disobbedienza, menzogne, assassinii e non ultimo al sacrificio dell’ex mentore Muradin, Arthas che ormai ha abbandonato il martello e con esso la Luce, entra in possesso della spada runica Frostmourne con la quale riesce a sconfiggere Mal’Ganis (sì i combattimenti sono un po’ il tallone d’Achille del libro, sempre piuttosto spicci indipendentemente dall’importanza che rivestono) ma a costo della propria umanità. Ormai non è più un ragazzo, non è più un paladino, non è più nemmeno un principe… patricida, regicida… totalmente dipendente dalla spada si è posto a comando dello stesso Flagello dal quale aveva giurato di difendere Lordaeron, quella stessa popolazione che ora è alla mercé dei suoi non morti, a cavallo del ridestato destriero Invincibile il suo Flagello avrebbe ripulito la terra dei vivi.
Il Re dei Lich affida al suo cavaliere Arthas la missione di riesumare Kel’Thuzad (proprio il negromante che il nostro protagonista aveva massacrato di martellate tempo addietro) e riportarlo in vita, o meglio alla non vita. Per farlo è necessario condurre i resti presso il Pozzo della Luce dagli elfi a Quel’Thalas e, come se non bastasse, la salma è ridotta talmente male che per il trasporto è necessario rubare un artefatto ai paladini in grado di preservarla… un artefatto che porterà Arthas, ormai completamente soggiogato a Frostmourne e al Re Lich, a profanare le ceneri del padre e ad affrontare Uther il portatore di luce (ex-mentore, ex-fratello paladino, ex-amico). Una sfida decisamente combattuta in cui la Luce manifesta il proprio potere tramite il proprio campione che sembra quasi sul punto di avere la meglio ma la spada runica giunge in soccorso ad Arthas… e così anche Uther cade.
A Quel’Thalas ci sono gli scout elfi comandati da Sylvanas Windrunner pronti ad opporsi al passaggio del Flagello, a dire la verità le varie schermaglie fra i non morti e gli elfi non sono raccontate con la dovizia di particolari vista finora, ci si limita a tanti nomi ed una sintesi di cosa è successo, lasciando un po’ perdere l’effettivo svolgimento dei fatti quasi come se ci fosse ancora tanto da dire e con così poco tempo/spazio a disposizione. Fortunatamente l’entrata in campo di Kel’Thuzad, nonché una Sylvanas tramutata (prima in banshee e poi in qualcosa in più) estremamente desiderosa di vendetta, riaccendono l’interesse con i nuovi giochi di potere che si vengono a creare.
La Legione con i suoi signori del terrore resta sullo sfondo e fa ben poco, solo Illidan si distingue insieme ad un manipolo di altri elfi, mi è piaciuta decisamente di più la parte avversa con i tetri nerubiani capegiatti da Anub’Arak, arrivati in soccorso ad Arthas per il salvataggio in extremis del loro signore, il Lich King. In questa girandola di tradimenti, alleanze, risentimenti, rabbia e tristezza, che scatenano furia battagliera e tentati assassinii alla fine il re Lich (ormai un tutt’uno con Arthas), resta in piedi… anzi, seduto sul suo trono nel Northrend a comando del Flagello!!!
Cincischiante e confusionario l’epilogo… ho sempre odiato le visioni mistiche nei libri perché non ci ho mai capito una fava proprio come i personaggi che le hanno.
Se avete giocato a Warcraft 3 (se non l’avete fatto siete brutte persone) bene o male avete già presente cosa succede, eppure il libro si lascia leggere con estremo interesse… anzi, avere una conoscenza pregressa dei personaggi coinvolti a mio avviso non farà altro che farvelo apprezzare di più. Spesso prodotti di questo tipo sono scadenti e fanno affidamento esclusivamente sulla notorietà del nome, è stata una lieta sorpresa essere smentito da un buon libro.

“La notte del drago” invece non l’ho mai letto ma dovrei farlo a luglio/agosto - sto portando avanti una lettura in ordine cronologico di uscita almeno per quei volumi che riesco a reperire in biblioteca (come dicevo nell’altro topic sono uno ‘vecchio stampo’ :stuck_out_tongue_closed_eyes:). Per quanto riguarda “Illidan” invece se riesco a recuperarlo se ne parla più in là, trattandosi del 14esimo romanzo.
Nel frattempo mi sono già procurato i 3 volumi sulla storia di Warcraft editi da Magic Press e anche gli ultimi romanzi usciti: “Prima della Tempesta”, e i due della serie “Traveler”. Questi li leggerò solo molto più avanti, quindi in teoria fretta non ce n’era, ma l’eventualità che nel frattempo vadano esauriti mi ha spinto all’acquisto negli scorsi mesi :slightly_smiling_face:

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