Una taverna affollata e calda a Roccavento. Il crepitio delle torce sulle pareti getta ombre danzanti intorno a Lachlain e Dares, che siedono a un tavolo di legno consumato dal tempo. La birra nanica è spessa e scura, con una schiuma densa che tradisce il suo sapore robusto.
Lachlain: sollevando il boccale e fissando il liquido scuro Non pensavo che un giorno sarei finito qui, a Roccavento, a sorseggiare una birra nanica. Ci pensi, Dares? Una volta ci bastava l’acqua cristallina del lago di Teldrassil.
Dares: annuisce con un sorriso malinconico Già… Ma non è tanto il lago che mi manca, sai. È quel silenzio. Quella sensazione di essere avvolti dalle fronde, come se gli alberi stessi ci proteggessero. Qui… è tutto così frenetico, rumoroso.
Lachlain: con un tono più amaro Silenzio che ormai possiamo trovare solo nei ricordi. Teldrassil è andata… la nostra casa è ridotta in cenere.
Dares: abbassando lo sguardo Anche i ricordi a volte bruciano, Lachlain. Ma è proprio per questo che siamo qui, no? Per non dimenticare. Per tenere viva la memoria di ciò che è stato, finché possiamo.
Lachlain: solleva il boccale Hai ragione, vecchio amico. Agli antichi boschi di Teldrassil… e a chi non c’è più.
Dares: sollevando il suo boccale Agli spiriti degli alberi… e a coloro che vegliano ancora su di noi, e al nostro contatto che a breve dovrebbe essere qui. Si guarda intorno ma tu sai che faccia ha questa “Wibly”?
Lachlain: no, si farà riconoscere lei.
(Per chi vuole partecipare a ruolate ci trovate nella gilda “i Disadattati” su Pozzo)