In questo periodo di stanca, volevo proporre a questo forum una riflessione sullo stato del gioco, soprattutto alla luce del fenomeno Classic e, più in generale, sul futuro del gioco.
Premessa
Non vuole essere una discussione di critica selvaggia o su quanto sia meglio il Classic rispetto al Retail o viceversa e tantomeno una “recensione” di Shadowlands… cosa che forse scriverò poi.
Evitiamo, per cortesia, gli interventi del tipo: “smetti di giocare” e simili perché sono infantili e non apportano alcun tipo di contributo a quella che vorrei fosse una discussione vera e propria.
Tra l’altro vorrei far notare che spesso le critiche, anche se provenienti da giocatori estremamente difficili come me, vengono mosse per amore del gioco: non dimentichiamolo mai.
Solitudine in un MMORPG
La prima cosa che mi è balzata agli occhi è che la scelta del server al momento della creazione di un personaggio su Retail è sostanzialmente inutile perché, con le meccaniche di sharding, i server condivisi (parlo di quelli inglesi), community etc, siamo quasi sempre soli, nel mondo non vediamo praticamente mai nessuno e spesso basta spostarci di pochi metri per essere nuovamente spostati in un’altra istanza del gioco.
Nei server Classic (Vanilla o TBC che siano), al contrario, la scelta del server è determinante perché esso sarà il mondo in cui si muoverà il nostro avatar.
Ci si lamenta del comportamento tossico tenuto nei dungeon, nelle chat, non ci si aiuta a uccidere un boss nel mondo ma, come su internet, l’anonimato ci rende di fatto persone cattive.
A titolo di esempio basta vedere i bisticci fatti qua sul forum postando da personaggi alt invece che dai main.
Proposta
Sarebbe bello ridurre i vari server nazionali (a proposito… questa discussione è stata lasciata lettera morta da parte di blizz) o, meglio, tenere solo dei megaserver CHIUSI a livello europeo in cui gli utenti sono solo quelli.
Non ha senso parlare di comunità se il gioco stesso non la coltiva.
MONDO STERMINATO… VUOTO
Col passare delle espansioni, il mondo produce isole, continenti, pianeti interi lasciando il vecchio sempre vuoto.
I nuovi - rari - giocatori che si approcciano al gioco, rimangono spiazzati e spaesati dalla mancanza di gente al di fuori di Roccavento. Effettivamente il mondo è enorme ma vuoto. È rarissimo incontrare, anche solo per caso, gente con cui fare alcunché: tutti piantati nelle istanze.
A me dispiace moltissimo avere un mondo sterminato ed essere confinato nelle zone dell’espansione corrente peraltro sempre più piccole e disconnesse quando potremmo veramente far rivivere Azeroth.
Proposta: come più e più volte ho scritto, basta aggiungere territori a caso! Rivitalizziamo e aggiorniamo quello che c’è facendo in modo che sia il mondo a generare contenuti.
ISTANCES OF WARCRAFT
Tutto quello che di vagamente stimolante il gioco ha ora da offrire è istanziata: raid, Mitiche più e PvP. Il mondo oltre a essere vuoto, frantumato non ha nulla da offrire che valga la pena fare: le world quest sono diventate spaventosamente noiose, lunghe, una densità di mob pari a quella di Tokio. L’esplorazione non esiste praticamente più, gli achievement sono solo una ripetizione delle stesse noiose world quest e l’unico stimolo è camperare il raro di turno per la mount.
Non si riesce a spostare la parte stimolante del gioco dalle istanze al mondo anche per favorire la parte MM del MMORPG?
Proposta: inventare un modo di far rivivere le zone vecchie e spostare il focus del gioco dalle istanze al mondo di gioco.
Non sono uno sviluppatore ma butto l’ un po’ di idee:
- Trasformare le vecchie daily in wq in modo da avere varietà e permettere di rinverdire il mondo;
- Eventi dinamici nelle varie zone del mondo;
- Un megaboss in una zona che possa essere ucciso solo da tutta la fazione in un determinato periodo dell’espansione (magari imperversa nell’area uccidendo chiunque fino… per dire alla x.2 con conseguente prova di forza);
- eventi pvp nel mondo (i Cancelli di Anq’raj?);
- dare importanza alle microfazioni delle varie aree che magari trascendano Orda e Alleanza (concetto vecchio, stantìo, abusato e assolutamente deleterio): uno si affilia a una fazione (con conseguenti set di quest e compiti) e diventa nemico dell’altra etc;
- conquista e difesa COSTANTE dei territori da parte delle fazioni (cioè se io Orda prendo Rivafosca… non l’istanza, ma il territorio vero e proprio, devo difenderlo o me lo risoffia l’alleanza e così via);
mmoRPG
Dov’è l’RPG ora? Ritiriamolo fuori magari ammodernandolo:
- Razze vs Classe: possibile che l’unica differenza tra un druido NE e un worgen sia una srtinga di testo una volta ogni tanto? Perché non si riesce a far vivere l’unicità dei vari popoli di Azeroth? Voglio scoprire le origini della mia razza, le differenze con le altre ed essere invogliato a giocare un alt perché la storia della sua razza è interessante. Si parla delle lingue razziali: mettiamo delle quest che richiedano la conoscenza di una determinata lingua… guarda un po’ che invogliamo la cooperazione costruttiva e non tossica delle M+.
- Storia e drammi: la storia ultimamente è diventata - e mi pesa molto dirlo - terribile. Sconclusionata, disconnessa, poco chiara, contraddittoria. Brutta! Creiamo delle dinamiche. Io come Elfo della Notte (razza) sono portato a detestare l’Orda ma come druido, sono in pace con Tauren e Troll. Questa contraddizione come si riverbera nel gioco? Se aiuto i Tauren magari non posso entrare nelle città dell’Alleanza (importanza delle città) e così via. Non mi pare così difficile pensare a cose del genere… e si creerebbe nuovamente un mondo. Usiamo il mondo per raccontare una storia!
Sistemi vs semplicità
Che la comunità detesti i sistemoni tanto cari a Hazzikostas è un dato di fatto.
Che noi ci si infuri sui bilanciamenti è un altro dato di fatto.
Proposta: sono una persona a cui piace osare. Buttiamo via le spec e creiamo una build da tutte le abilità della classe. In questo modo di creerebbero ibridi interessanti da provare, combinazioni insolite nei dungeon e nei raid (magari anche per venire incontro a esigenze di storia… vedi la lingua richiesta)
PvP: sono sempre stato fermamente contrario alle dinamiche del permastun e del burst in pvp che, secondo me sarebbe più bello nel mondo e non istanziato. Uno attiva la warmode e ogni minifazione ti offre una rosa di talenti/perk da selezionare limitatamente all’area contesa dalla fazione per cui combattiamo. Se poi si va in un’altra zona, sceglieremo tra un’altra e così via.
Occorre dinamicità.
Economia
Il combinato disposto token-e-sport-inutilità delle professioni ha perfettamente devastato l’economia del gioco, con i carry che spammano in ogni dove, il Group finder è intasato da WTS (demenziale che noi clienti paganti si debba installare un addon per filtrare il WTS… ma questa è un’altra storia…).
Proposta dare un’importanza centrale al crafting in modo che sia esso a reggere l’economia del gioco. Ogni professione deve essere articolata, deve richiedere tempo, i reagenti devono essere forniti ANCHE dalle professioni di raccolta non proprio di pertinenza di quella di artigianato (es. erbalismo da cui ottenere dei fumi particolari per una fusione strana).
Le varie aree di gioco devono richiedere come compiti materiali (di creazione o raccolta) vecchi in modo da invogilare chi sta livellando a parteggiare per la fazione scelta nell’area dove sta livellando, rimandare i vecchi nelle zone vecchie e favorire il commercio.
Gli oggetti craftati devono essere veramente utili e valere l’investimento. Dovrebbero essere al livello di un raid mitico (quindi con una difficoltà simile per crearli). Nel mio mondo ideale ogni professione dovrebbe essere talmente utile e importante da non permettere di tirarne su altre.
TRADE RUN: eventi dinamici in cui bisogna preparare un carico con certi beni (anche qua oggetti di varie professioni e di varie espansioni) che poi deve essere assemblato e scortato da un punto del mondo di gioco a un altro. Va da sé che la squadra della fazione avversaria (o gruppo pvp di… predoni) può uccidere la scorta (i giocatori) e portare il carico da ricettatori o roba simile.
Credo che così si invoglierebbe molto a giocare di gruppo…
E-sport
Come più volte ho detto, non ritengo questo campo di pertinenza di un MMORPG e, al contrario, lo ritengo causa fondamentale di tutti i mali di WoW degli ultimi anni: il minmaxing forsennato, il o meta o muori, le istanze pervasive, lo svuotamento del mondo e così via. Basta.
I dungeon vecchi si possono tranquillamente far rigiocare molto bene con un sistema di scaling e obiettivi per esempio di crafting o di storie…
CONCLUSIONI
Ritengo che WoW possa ancora avere molto da dire ma gli sviluppatori devono fare delle scelte coraggiose che, secondo me, non hanno mai avuto il coraggio di fare (almeno da Cataclysm in poi), basta che si voglia rifare di questo gioco qualcosa che valga la pena di giocare e non un secondo lavoro (più noioso di quello vero, nel mio caso).
Mi aspetto pomodori…
Io ho detto la mia e mi scuso per la lunghezza del post: probabilmente lo riediterò per renderlo più leggibile ma, credetemi, ci ho messo il cuore per scriverlo e mi piacerebbe ne uscisse fuori una discussione senza pregiudizi.
I vari Classic hanno dimostrato che Retail non ha più l’anima di un tempo: ho provato a capire perché e come poter fare per risolvere il problema.
Scusate ancora,
Il vostro orso brontolone di quartiere