Dato che questa discussione ha virato su un argomento più ampio e che i fatti si stanno susseguendo a velocità allarmante, ho ritenuto opportuno creare una nuova discussione sulle accuse mosse a Blizzard pere comportamento tossico e molestie sessuali anche per dare un po’ di contesto a quei giocatori che non sono riusciti a seguire tutto quanto.
Provo a fare un resoconto il più possibile dettagliato e supportato da fonti il più ufficiali possibili. Vi chiedo di segnalarmi eventuali inesattezze: riprendere il bandolo ora è abbastanza complicato, ma ci provo.
La denuncia
Martedì 20 luglio, il Department of Fair Employment and Housing (una specie di Dipartimento delle Pari Opportunità) della California ha denunciato Activision-Blizzard, con particolare riferimenti ad alcuni membri del team di sviluppo di World of Warcraft, per molestie sessuali e discriminazioni verso dipendenti ed ex dipendenti donne alla Corte Superiore di Los Angeles.
La denuncia (il link porta al documento ufficiale) è scattata dopo due anni di indagini in cui sono emersi comportamenti estremamente tossici verso la componente femminile (20 % circa) della forza lavoro presso Activision-Blizzard; tali comportamenti vanno dall’ubriachezza molesta sul luogo di lavoro, battute e approcci più o meno diretti, molestie di vario grado (viene citato il suicidio di una dipendente) fino a palesi diversità di trattamento delle donne in fatto di prospettive lavorative, carriere e stipendi.
Fonte: https://news.bloomberglaw.com/daily-labor-report/activision-blizzard-sued-by-california-over-frat-boy-culture, consultato il 29/07/21
Prima risposta da parte di Blizzard
Giovedì 22 luglio giunge la risposta ufficiale di Blizzard tramite un comunicato che rigetta le accuse come inaccettabili, distorte ed errate.
Testo del comunicato
We value diversity and strive to foster a workplace that offers inclusivity for everyone. There is no place in our company or industry, or any industry, for sexual misconduct or harassment of any kind. We take every allegation seriously and investigate all claims. In cases related to misconduct, action was taken to address the issue.
The DFEH includes distorted, and in many cases false, descriptions of Blizzard’s past. We have been extremely cooperative with the DFEH throughout their investigation, including providing them with extensive data and ample documentation, but they refused to inform us what issues they perceived. They were required by law to adequately investigate and to have good faith discussions with us to better understand and to resolve any claims or concerns before going to litigation, but they failed to do so. Instead, they rushed to file an inaccurate complaint, as we will demonstrate in court. We are sickened by the reprehensible conduct of the DFEH to drag into the complaint the tragic suicide of an employee whose passing has no bearing whatsoever on this case and with no regard for her grieving family. While we find this behavior to be disgraceful and unprofessional, it is unfortunately an example of how they have conducted themselves throughout the course of their investigation. It is this type of irresponsible behavior from unaccountable State bureaucrats that are driving many of the State’s best businesses out of California.
The picture the DFEH paints is not the Blizzard workplace of today. Over the past several years and continuing since the initial investigation started, we’ve made significant changes to address company culture and reflect more diversity within our leadership teams. We’ve updated our Code of Conduct to emphasize a strict non-retaliation focus, amplified internal programs and channels for employees to report violations, including the “ASK List” with a confidential integrity hotline, and introduced an Employee Relations team dedicated to investigating employee concerns. We have strengthened our commitment to diversity, equity and inclusion and combined our Employee Networks at a global level, to provide additional support. Employees must also undergo regular anti-harassment training and have done so for many years.
We put tremendous effort in creating fair and rewarding compensation packages and policies that reflect our culture and business, and we strive to pay all employees fairly for equal or substantially similar work. We take a variety of proactive steps to ensure that pay is driven by non-discriminatory factors. For example, we reward and compensate employees based on their performance, and we conduct extensive anti-discrimination trainings including for those who are part of the compensation process.
We are confident in our ability to demonstrate our practices as an equal opportunity employer that fosters a supportive, diverse, and inclusive workplace for our people, and we are committed to continuing this effort in the years to come. It is a shame that the DFEH did not want to engage with us on what they thought they were seeing in their investigation.
Fonte: https://www.ign.com/articles/activision-blizzard-sued-by-california
Monta la rabbia
Intanto, man mano che il caso emerge, cresce il disgusto dei giocatori, di chi lavora presso Acti-Blizz, investitori etc. Consegue un pandemonio a mezzo social tra forum e Twitter che, invece di essere gestito in modo maturo da parte di una compagnia che dovrebbe avere un dipartimento dedicato alla comunicazione, degenera in un bailamme di accuse, risposte etc.
Segnalo alcuni twitter:
il 25 Luglio Jeff Hamilton comunica che, di fatto, il team di sviluppo di WoW è di fatto fermo:
https://twitter.com/JeffAHamilton/status/1419115702569472003
Alex Klontzas, in un tweet oscurato che però è visibile in questo mio intervento nell’altra discussione, ha affermato che noi giocatori siamo parte del problema.
Lettera aperta alla leadership di Actrivision Blizzard
Lunedì 26 luglio, Polygon e Bloomberg pubblicano una lettera aperta firmata da 800 dipendenti Blizzard (che in seguito diventano più di mille) in cui mettono in discussione la leadership della casa chiedendo prese di posizioni nette e immediati nei confronti del caso.
La traduzione della lettera è stata fatta dai ragazzi di Dailyquest
Testo tradotto dai ragazzi di Dailyquest
Ai dirigenti di Activision Blizzard,
Noi, i sottoscritti, concordiamo che le dichiarazioni di Activision Blizzard, Inc. e del loro consulente legale riguardo alla causa DFEH, così come la successiva dichiarazione interna di Frances Townsend, sono ripugnanti e insultanti per tutto ciò che crediamo che la nostra azienda dovrebbe rappresentare. Per dirlo in modo chiaro e inequivocabile, i nostri valori come dipendenti non si riflettono accuratamente nelle parole e nelle azioni della nostra leadership.
Crediamo che queste dichiarazioni abbiano danneggiato la nostra continua ricerca di uguaglianza dentro e fuori la nostra industria. Classificare le affermazioni che sono state fatte come “distorte, e in molti casi false” crea un’atmosfera aziendale che non crede alle vittime. Mette anche in dubbio la capacità delle nostre organizzazioni di ritenere gli autori di abusi responsabili delle loro azioni e di promuovere un ambiente sicuro per le vittime che si faranno avanti in futuro. Queste dichiarazioni rendono chiaro che la nostra leadership non sta mettendo i nostri valori al primo posto. Sono necessarie correzioni immediate dai più alti livelli della nostra organizzazione.
I dirigenti della nostra azienda hanno affermato che saranno intraprese azioni per proteggerci, ma di fronte all’azione legale – e alle preoccupanti risposte ufficiali che sono seguite – non abbiamo più fiducia che i nostri leader metteranno la sicurezza dei dipendenti al di sopra dei loro interessi. Affermare che si tratta di una “causa davvero senza merito e irresponsabile”, mentre vediamo così tanti dipendenti ed ex dipendenti parlare delle loro esperienze di molestie e abusi, è semplicemente inaccettabile.
Chiediamo dichiarazioni ufficiali che riconoscano la gravità di queste accuse e dimostrino compassione per le vittime di molestie e aggressioni. Chiediamo a Frances Townsend di mantenere la sua parola di dimettersi da sponsor esecutivo dell’ABK Employee Women’s Network a causa della natura dannosa della sua dichiarazione. Chiediamo al gruppo dirigente esecutivo di lavorare con noi su nuovi e significativi sforzi che assicurino che i dipendenti – così come la nostra comunità – abbiano un posto sicuro per parlare e farsi avanti.
Siamo con tutti i nostri amici, compagni di squadra e colleghi, così come i membri della nostra comunità dedicata, che hanno subito maltrattamenti o molestie di qualsiasi tipo. Non verremo messi a tacere, non ci faremo da parte e non ci arrenderemo finché l’azienda che amiamo non sarà di nuovo un luogo di lavoro di cui possiamo sentirci orgogliosi di far parte. Noi saremo il cambiamento.
testo integrale in inglese
To the Leaders of Activision Blizzard,
We, the undersigned, agree that the statements from Activision Blizzard, Inc. and their legal counsel regarding the DFEH lawsuit, as well as the subsequent internal statement from Frances Townsend, are abhorrent and insulting to all that we believe our company should stand for. To put it clearly and unequivocally, our values as employees are not accurately reflected in the words and actions of our leadership.
We believe these statements have damaged our ongoing quest for equality inside and outside of our industry. Categorizing the claims that have been made as “distorted, and in many cases false” creates a company atmosphere that disbelieves victims. It also casts doubt on our organizations’ ability to hold abusers accountable for their actions and foster a safe environment for victims to come forward in the future. These statements make it clear that our leadership is not putting our values first. Immediate corrections are needed from the highest level of our organization.
Our company executives have claimed that actions will be taken to protect us, but in the face of legal action — and the troubling official responses that followed — we no longer trust that our leaders will place employee safety above their own interests. To claim this is a “truly meritless and irresponsible lawsuit,” while seeing so many current and former employees speak out about their own experiences regarding harassment and abuse, is simply unacceptable.
We call for official statements that recognize the seriousness of these allegations and demonstrate compassion for victims of harassment and assault. We call on Frances Townsend to stand by her word to step down as Executive Sponsor of the ABK Employee Women’s Network as a result of the damaging nature of her statement. We call on the executive leadership team to work with us on new and meaningful efforts that ensure employees — as well as our community — have a safe place to speak out and come forward.
We stand with all our friends, teammates, and colleagues, as well as the members of our dedicated community, who have experienced mistreatment or harassment of any kind. We will not be silenced, we will not stand aside, and we will not give up until the company we love is a workplace we can all feel proud to be a part of again. We will be the change.
Risposta di Kotick
A seguito anche della risonanza della lettera aperta, delle cancellazioni degli abbonamenti, riviste di settore che boicottano le notizie di Acti-Blizz, conseguente tonfo delle azioni:
Il Presidente Bobby Kotick cerca con una lettera il cui sunto è questo:
- ha definito stonata la prima risposta al caso di Blizzard (io farei fuori tutti i social manager di quella società);
- dopo le varie scuse di rito ha proposto 5 punti di revisione:
- supporto ai dipendenti;
- sessioni di ascolto (ma va’? Ce l’hanno fatta a capire che la dirigenza è disconnessa da qualsiasi realtà?);
- cambiamenti di personale (non c’era bisogno nemmeno di dirlo; io spero che salti l’intero reparto di comunicazione, ovviamente le persone coinvolte nei fatti e, sarebbe il caso di rivedere alcune posizioni apicali di WoW…);
- avviamento di pratiche di assunzione di nuove persone (le uniche che possono veramente rinnovare in bene non solo WoW ma la Blizzard);
- cambiamenti in gioco come la rimozione di ogni riferimento a Alex Afrasiabi, coinvolto nei fatti (e allontanatosi dall’azienda in silenzio qualche anno fa).
La risposta di Kotick è stata giudicata inadeguata da parte dei dipendenti - in sciopero nella giornata di mercoledì 28 luglio - in quanto non ha assolutamente fatto riferimento a:
- La fine degli arbitrati obbligatori per tutti i dipendenti;
- La partecipazione dei dipendenti alla supervisione delle assunzioni e delle politiche di promozione
- Bisogno di maggiore trasparenza per assicurare uguaglianza;
- selezione da parte di terze parti per la revisione del reparto HR e altri processi aziendali.
https://twitter.com/Megan_Nicolett/status/1420410776666443778
Il caso Bill Cosby Suite
Per chi, come me, non lo sapesse, Bill Cosby, oltre a essere stato l’ideatore della sitcom I Robinson, dal 2004 è stato imputato e condannato in diversi processi per abusi sessuali (fonte Wikipedia)
Questa piccola digressione serve a dare contesto alla notizia del giorno (ieri 28 luglio) in cui è emersa la seguente foto del 2013:
Si tratta della suite che gli sviluppatori avevano affittato per la BlizzCon, chiamata Bill Cosby Suite in cui i baldi sviluppatori portavano le ragazze, forti della loro fama.
La notizia è stata tratta da Kotaku: sicuramente compare l’Afraisabi di cui sopra. Nell’articolo si possono leggere un po’ di fatti di questa stanza dello Spirito e del Tempo…
Commento mio personale: sono veramente disgustato e la cosa che mi manda veramente di fuori è che se uno si prende la briga di leggere tutti i fatti, emerge chiaramente come questi tipi di comportamenti fossero (siano?) perfettamente all’ordine del giorno e ben più che tollerati dai piani alti di ActivisionBlizzard. Come successe per lo scandalo Method dell’anno scorso, io spero che anche questo vergognoso episodio riesca a dare l’importanza che meritano alle donne nel mondo videoludico.
A tal proposito volevo citare, sempre da Kotaku un episodio di bullismo tenutosi alla Blizzcon 2010 in cui una ragazza al question time ha chiesto come mai le donne presenti su WoW sembrassero uscite da un catalogo di Victoria’s secret.
Imbarazzanti le risposte (tra cui quelle del munifico soggetto di cui sopra): perché da quali altri posti sarebbero dovuti uscire?
Questo maschilismo tossico è vergognoso e inaccettabile; questo bullismo dovuto a una posizione di potere e privilegio mi fa proprio salire l’odio.
Segnalo anche la protesta dai giocatori che hanno fatto un sit-in a Oribos con una raccolta fondi per un’associazione che si occupa delle condizioni lavorative delle donne di colore. Purtroppo l’ho saputo a cose fatte perché sarebbe stata una bella iniziativa. Ma in Europa arriviamo un pelo dopo.
Se vediamo la qualità del gioco degli ultimi anni è innegabile vedere un declino e un’arroganza sempre più autoreferenziale degli sviluppatori: spero che questo bubbone riesca a rinnovare veramente e profondamente Blizzard
Mi scuso se le notizie sono in inglese o frammentate ma, come ho spiegato sopra, mi risulta difficile rimettere assieme tutto. Cercherò di tenere aggiornato questo topic con gli ulteriori sviluppi.
Il vostro Orso di quartiere