Blizzard chiuderà gli uffici di Versailles

Mi colpisce molto in negativo questa notizia, e mi lascia anche perplesso.
Ma a Versailes non é dove stanno i Game Master, i server di WoW, Diablo 3, e altri game? Sono 2 anni che vedo Blizzard (in realtá Activision) essere sempre meno vicino a noi giocatori, causa anche i tagli vari del personale, ma mi sembra che ora stiano dando la spallata finale verso tutti i giocatori europei.

Scusate l’ignoranza, ho visto anche io questa notizia su twitter ma davvero non conoscevo questa sede prima di leggere questa notizia. Potete spiegarmi un po meglio cosa è successo/ Succedendo ? E di cosa si occupava questa sede?

E’ chiaramente una notizia spiacevole.

E’ sempre drammatico quando a un mare di gente viene a mancare il lavoro, ma questo comportamento, anzi atteggiamento saccente da multinazionale miliardaria che vuole intascare sempre di più stringendo sul personale e in alcuni casi peggiorando la qualità dei prodotti (per esempio di BFA, Diablo Immortal, W3, e spero non SL) non mi cala giù.

E’ da anni che la situazione peggiora, quantomeno all’interno dell’azienda stessa, con spie che di tanto in tanto ci dicono che il personale è sottopagato e sotto stress e che licenziano a manetta. Ma basta! Credo che sia arrivato il momento di abbassare un po la cresta anche perchè il pubblico di oggi (quantomeno quello della mia e forse vostra età) è più attento alle tematiche sociali di quanto lo fosse 15 anni fa.

Io la butto lì, mi auguro solo che una terza società (magari più ricca) un giorno intervenga e compri tutto il pacchetto, così come ha fatto Microsoft con Bethesda, perchè da come vedo le cose stanno solo peggiorando di anno in anno.

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Cerchiamo di comprenderli. Il povero CEO Bobby Kotick l’anno scorso ha guadagnato solo 40 milioni di dollari. Come fa quel poveretto ad arrivare a fine mese? Gliene servono di più, anzi io quasi quasi organizzerei una colletta per aiutarlo :frowning:

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mediamente più una società è grossa e ricca peggio è… si perde il concetto di “creato dai giocatori per i giocatori” … concetto già morente.


Personalmente penso che semplicemente Blizzard ormai è una Multinazionale e come tale si comporta. Preferisce Capitalizzare al produrre. E’ un brutto modo di fare, ma ormai è comune, bisognerebbe cambiare paradigma economico ma ci sono troppi interessi in gioco (soprattutto da parte di chi ha l’effettivo “potere” per poterlo fare).

I Game Masters stanno tutti a Cork, dove ci sono gli uffici dedicati all’assistenza clienti.
A Versailles c’era il Marketing, i Community Manager dei vari franchise, le risorse umane, e sicuramente qualche altro reparto che non conosco.

In pratica, per quel che so io, a Versailles c’era chi si occupava in generale del contatto con la community (i Community Manager, appunto, alcuni dei quali li abbiamo visti scrivere sui forum in questi anni, altri dei blue che scrivono ancora sui forum invece sono altrove).
Venendo meno queste figure, va da sè che si assottiglia sempre di più il contatto con l’utenza, quantomeno quella europea in questo caso…

Più che altro negli ultimi anni c’è stato un trend di tagli proprio sui reparti Community.
Anche Riot diversi anni fa decise di licenziare di botto tutto il suo reparto community in Europa, ma penso che sia una scelta che ad un certo punto presenta il suo conto. Infatti attualmente Riot ha riassunto un sacco di persone, dato anche il lancio di nuovi franchise, per occuparsi del lato community.

Sicuramente Blizzard (e Activision) non è una Onlus e giustamente guarda al profitto, ma quando mandi a casa più di 1000 persone tra i vari uffici come successe durante gli ultimi layoffs e poi alla fine dell’anno i dirigenti si beccano bonus stellari, è evidente che non è più questione di far quadrare i conti ma di intascarsi quanti più soldi possibile alla faccia del prossimo.

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precisely :skull_and_crossbones:

Quando diciamo che nei videogiochi non si deve far politica, ci comportiamo da ipocriti in quanto, in situazioni come queste facciamo - giustamente - politica.

Come molti di noi, anche io ho letto la notizia e non l’ho presa bene.

Leggiucchiando qua e là ho capito che questo è semplicemente un altro effetto delle ondate di licenziamenti del 2019; licenziamenti che hanno mandato a casa 134 dei 400 impiegati della sede di Versailles.

La notizia originale, ripresa poi da vari siti, è stata data da Bloomberg: originariamente sembra che questi poveri cristi sarebbero dovuti essere stati assorbiti dalla sede di Londra ma la brexit e la pandemia ha fatto naufragare il progetto originale.

Questa notizia, giusta dopo la protesta degli impiegati di Blizzard U.S. per un miglior trattamento economico e la pubblicazione dello stipendio del CEO di Activision Blizzard dà il metro di quanto oramai Blizzard non sia assolutamente autonoma come vuole farci credere (e il modo con cui è stata gestita BfA e lo sviluppo di Shadowlands è solo un’altra prova).

Mettiamoci l’anima in pace che Blizzard non è più quel “rifugio” in cui persone motivate lavaravano con passione a progetti che essi per prima amavano. Ora sono solamente una multinazionale che punta solo e soltanto a fare soldi (e la palese diversità di trattamento dell’anno scorso sul caso Blizchung e sul #BLM è un’ennesima prova del fatto che Blizz vuole tenersi buona la Cina per un mero ritorno economico).

Fa sempre male sapere che tanta gente viene messa a casa per quanto spesso a quei livelli sia relativamente facile trovare altre posizioni analoghe, e dà anche fastidio constatare come oramai questo carrozzone multinazionale preferisca i dividendi sicuri che l’investimento nel mantenere stretta la collaborazione tra gli sviluppatori e la comunità dei giocatori-clienti.

Spesso ci siamo lamentati del fatto che i famosi blu sono sempre meno presenti qua sul forum: lo sono perché sono stati ritenuti una spesa superflua in quanto Blizzard fa lo stesso i soldi.

Peccato, veramente peccato. Se per i giocatori giovani (anagraficamente) questa è una notizia come tante spesso se ne leggono, per quelli più vecchi è un altro duro colpo inferto da una società che se una volta era un riferimento anche da un punto di vista “umano”, oramai vive della sua fama.

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Purtroppo è quello che succede a TUTTE le software house che sono quotate in borsa. L’unico modo per rivedere una Blizzard normale è che qualcuno la rilevi e la tolga dal listino.

Francamente in queste occasioni non me la sento mai di dare giudizi né di condannare nessuno. Come giustamente precisato è una multinazionale che deve fare utili, evidentemente è nel loro interesse operare in tal senso.

Cercare un aspetto umano in queste vicende, che siamo abituati a vedere ormai da anni, è inutile. Che sia 1 o 100 i posti di lavoro in ottica di profitti aziendali sono solo numeri, la questione umana è tutta un’altra storia (spesso triste).

Ci si augura che chiunque si ritroverà senza lavoro, in un momento delicato come questo, riesca a reinserirsi senza grossi problemi.

E’ una notizia terribile, soprattutto adesso, in un momento di grande difficolta per tutti. Mi dispiace.
Questa mentalità del massimo profitto, alla faccia di tutto e tutti, non riguarda solo le multinazionali ma tutto il mondo del lavoro. Le aziende piu piccole, fanno meno rumore, ma non sono molto diverse, nel modo di gestire le risorse umane.
Chi ne fa le spese è sempre la base. Numeri da fare girare, come i segnalini, nel sacchetto della tombola.
Aziende che hanno a cuore il lato sociale, umano e che indirizzano energie in tal senso, con azioni ammirevoli, sono rare, talmente rare da fare notizia, tra lo stupore generale di guarda il telegiornale. Tempo fa la Olivetti, piu recentemente la Ferrero, per citarne due.
Questo da speranza per un risveglio generale.
Per tutto il resto cìè questo:

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Mah, chi fa contabilità o hr si ripiazza, chi fa il “community manager” ho dei seri dubbi (non arrivo a dire che non è un lavoro, però si, insomma…).

Bè, insomma.
Conosco persone che fanno e che hanno fatto i Community Manager in diverse aziende. Ti posso assicurare che è un gran lavorone, e non è per niente uno semplice: oltre a raccogliere i feedback della community (tramite forum, social media vari e qualsiasi altra fonte), devi organizzare dei report al riguardo, trovare idee per tenere “engaged” la community, devi gestire gli influencer e magari trovarne anche di nuovi, eventuali tornei o iniziative della community, e se sei “sfigato” ti tocca localizzare tutti gli asset nella lingua di cui ti occupi (quindi devi saperne anche di grafica perchè gli asset originali vanno ritoccati), o ti tocca curare pure le pagine social e fare quindi anche da social media manager per la tua lingua - ed ovviamente devi essere in grado di leggere ed analizzare gli insight delle varie pagine facebook per capire l’andamento dei trend.

Il punto è che non c’è volontà di rimpiazzare tutte queste persone (neanche contabilità, hr, marketing, etc) perchè tutti i compiti rivestiti da queste figure possono essere ribaltati su figure analoghe in altri uffici.
Così saturi di lavoro persone che già hanno il loro a cui badare, e ovviamente le cose verranno fatte più lentamente e male (con conseguente carico di stress per chi resta a doversi occupare di tutto).

E la colpa è di chi, dall’alto, pensa di poter fare a meno di certi tipi di figure, ma magari anche loro come te pensano che in fondo “non è che non sia un lavoro, però sì, insomma…”.

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mi viene in mente Crozza che imita Feltri quando parla dei figli…

Intendevo dire che le aziende (sostanzialmente software house di una certa rilevanza) che hanno bisogno di community manager non sono poi così tante, mi sembra una roba che fa curriculum fino a un certo punto se ci si vuole riciclare in un’azienda normale.

Ti stupirà sapere che anche aziende come Luxottica hanno la figura del Community Manager.

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Eheh perdonami è come se avessi citato il negozio sotto casa, se non ci tengono loro a creare coinvolgimento intorno ai più grossi brand mondiali di lusso che hanno in licenza :smiley:
Senza scomodare le S.p.A., anche aziende più modeste, come giustamente fai notare, hanno ben inteso il valore delle community e il coinvolgimento che generano intorno al proprio business.

La Blizzard in questo è ancora arcaica, molto chiusa, poco comunicativa (e me ne dispiace). Ulteriori tagli non faranno che allontanarci da qualsiasi comunicazione concreta.
Poco fanno i 4 post in croce che vengono messi sui social network. Manca la comunicazione “diretta” a chi segnala o segue con interesse ogni aspetto di sviluppo. Basti guardare il forum americano per rendersi conto di quanti feedback precisi, argomentati ci siano (sul Paladino holy ad esempio), completamente lasciati a marcire. Anche un semplice reply di ringraziamento per il tempo che ognuno dedica sarebbe doveroso da una software house che ama i propri utenti.

Dico tutto questo senza voler essere polemico, sono cresciuto con Diablo su un Pentium, quindi ho la Blizzard nel cuore. Mi auguro che ai tagli seguano progetti per avvicinare chi il gioco lo crea con chi ne usufruisce.

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:rofl: :rofl: :smile: :grin: :laughing:

Ciao Tessivento sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto e vedendo che la Blizz ha licenziato persone che avevano il compito di riportare le problematiche più comuni della nostra community…praticamente si ha la sensazione di aver tagliato la comunicazione con la softwarehouse e che tutto quello che viene scritto da noi qui su questo forum verremo ascoltati peggio di prima xD

Io penso che Activision dovrebbe stare un pò più attenta alla comunità dei giocatori, perchè la storica Blizzard lo era… a me hanno insegnato che la differenza tra un professionista e un dilettante è nella cura del dettaglio! E poi dai lo sappiamo per esperienza vissuta che dalle stelle alle stalle è un’attimo… quotata in borsa o no se perdi i clienti perdi anche gli azionisti… comunque il karma esiste xD. Sono vicino moralmente a chi ha perso il lavoro e mì dispiace moltissimo !

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